LO SPACCIATORE DI IDEE. Essere Docenti Oggi

Servizio del Prof. Carmelo Bucolo//

Più volte ho dibattuto sul ruolo e sulla funzione dei docenti e, in tempi non sospetti ( al di là dei luoghi comuni), ho cercato di dare un taglio critico all’argomento, focalizzando l’attenzione sulle mancanze della categoria sia in termini professionali che umani. Oggi, tutti noi docenti, accanto all’attività didattica, siamo chiamati a partecipare a corsi di formazione sulla sicurezza, sul bullismo, ecc. Ma a mio parere, è a monte che occorre intervenire. Prima di iniziare la professione di docente (anche se per alcuni colleghi ciò può sembrare detestabile) noi professori dovremmo essere sottoposti a un test di personalità. Perché? Perché insegnare vuol dire comunicare, vuol dire essere carismatici, vuol dire trascinare, vuol dire plagiare, perché no? E, attenzione, ci vogliono i professori capaci di comunicare, che credono nel loro mestiere, capaci di affascinare. Se non abbiamo queste doti non dobbiamo fare l’insegnante. Il test di personalità che cosa vuol dire? Che tutti quelli che vanno a lavorare sono sottoposti al test di personalità, che si chiama colloquio. Se una casa editrice deve prendere un correttore di bozze cosa fa? Fa un colloquio? E cosa indaga con quel colloquio? Indaga se il candidato è un ossessivo grave, perché solo a quella condizione può correggere bene le bozze. Alla stessa maniera bisognerebbe fare con i docenti. Come si formano i maestri? I maestri nascono tali per natura e purtroppo l’arte di essere carismatico non è una tecnica che puoi insegnare. Se tu non hai questa natura, cioè se uno non ha la natura di pittore, se si mette a fare i suoi quadri, quei quadri lì non sono arte perché non è un pittore, punto e a capo! Se non sei bravo a suonare fino a raggiungere livelli magistrali, non sei un musico! E perché sei un insegnante se non sai insegnare? Perché i Ministeri hanno sempre visto la scuola come un luogo di occupazione d’insegnanti, non come un luogo di formazione dei giovani. Questo va detto con estrema chiarezza. Oggi basta che tu sia laureato, in qualunque campo, poi fai l’esame di abilitazione e puoi insegnare. Non sarebbe utile introdurre un sistema di formazione degli insegnanti? La formazione serve se tu hai già una natura idonea. Se non ce l’hai è inutile che ci provi: vai incontro anche tu stesso professore a una infelicità per tutta la vita! E se non te la senti di far l’insegnante, andare lì tutti giorni alle otto della mattina fino a mezzogiorno o giù di lì è un inferno se non hai una passione! Se vogliamo riformare questa scuola, bisogna che le scuole diventino competitive.Tutto questo al netto dei genitori ai quali ( nella maggior parte dei casi ) non interessa niente della formazione dei figli, ma si propongono solo di fare i sindacalisti dei loro pargoli. Interessa solo che passino gli esami. Intanto abolirei il ruolo che non esiste da nessuna parte, c’è solo nello Stato. Via il ruolo e si scelgano i migliori. Dopodiché c’è anche l’orgoglio di una scuola di essere migliore di un’altra e l’altra che cerca di fare un po’ di competizione per diventare migliore di quella. Che non significa la corsa a chi fa più progetti ( lautamente pagati ) nè a diventare privati. Significa diventare statali ed essere statali, però con l’orgoglio di essere più bravi. Poi le scuole private vanno tutte abolite perché non sono luoghi di FORMAZIONE, ma sono luoghi di PROMOZIONE. Sono ESAMIFICI. L’ABOMINEVOLE SCUOLA DEL RECUPERO ( Quattro anni in uno ), il CEPU, sono scandali immani che esistono solo in Italia! COMPETENZA E SENTIMENTO! SOLO QUESTO PUO’ SALVARE LA SCUOLA!