di Carmelo Bucolo ( un Siciliano Vero al Nord )
In giro non c’è tanta voglia
di mascherarsi e fare la foglia,
sta scomparendo anche il Carnevale,
dicono che non è professionale.
Cos’è allora quell’affanno
accumulato per tutto l’anno;
dismettiamo perentoriamente gli stracci
per poi andare a fare i pagliacci.
Ormai indossiamo un’uniforme
un travestimento alieno, senza forme,
mai appariscente ma molto efficace
un atteggiamento ambiguo e poco loquace.
L’origine della maschera è antica
risale a tempi di dura fatica;
nel passato in pace e in guerra
si lodavan i campi e la terra.
Ricordo i nebbiosi canali di Venice,
le strade di Rio o la franca Nice;
adesso è frutto di arrivismo e frenesia
basato sull’inganno e sull’ipocrisia.
Oggi raramente le maschere, quelle vere,
appaiono in qualche spettacolo da vedere,
ridotte a pupazzi e burattini
devono accontentarsi dei teatri per bambini.
Solo nel periodo di Carnevale
fanno la loro apparizione frugale,
animando i corsi decorati
di luoghi i più disparati.
Lo spirito che le anima e le sorregge
e le fa vivere in assenza di legge
è diverso da quello di una volta
quando la vita non era sconvolta.
Le maschere di oggi, ormai è un dato,
sembrano fantasmi del passato!