Lions come collegamento tra società civile e istituzioni

TRECASTAGNI (CT) – Oltre cinquecento Lions hanno incontrato le Istituzioni e il mondo alle imprese al Luxor Park, per confrontarsi sul tema “Sicilia da oggetto a soggetto di sviluppo”.

Ad aprire i lavori, dopo i saluti del commissario straordinario della città che ha ospitato l’evento, Tania Giallongo, è stato, che ha definito la sala gremita di gente come la “festa dei Lions”.
“Non si tratta di un appuntamento formale, che riguarda una scadenza precisa – ha spiegato il governatore del Distretto 108YB, Angelo Collura– ma siamo stati chiamati tutti a essere presenti per il nostro territorio e tutta la Sicilia è presente. È un momento di svolta epocale che la dice lunga sul ruolo del lionismo sul territorio: un lionismo che deve diventare di partecipazione attiva al benessere sociale e civile della collettività, di concretezza, di operosità, di condivisione, di collaborazione e soprattutto di concertazione”.

Insomma, corpo intermedio tra istituzioni e territorio: “Oggi – ha denunciato Collura – la politica non sa con chi parlare perché la società si è parcellizzata. Noi possiamo essere e ci offriamo qui come interlocutore diretto del Governo regionale”.

Il primo tavolo di lavoro ha affrontate le spinose questioni relative “Infrastrutture, trasporti e riforme”. A condurre il dibattito il direttore del Quotidiano di Sicilia, Carlo Alberto Tregua, il quale ha moderato gli interventi, tra gli altri, dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone e del giornalista Antonio Caprarica.

La seconda tavola rotonda, su “Ambiente, energia ed economia circolare”, è stata moderata da Rosario Faraci, professore di Economia e Gestione delle imprese dell’Università degli Studi di Catania. Gli imprenditori intervenuti hanno raccontato alla platea la loro esperienza, le loro difficoltà, ma anche la speranza che in una terra come la Sicilia ci possa essere un futuro per i giovani.

A chiudere la giornata ci ha pensato il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che ha dichiarato di trovare nei Lions quello che cercava, una sorta di cerniera tra mondo istituzionale e civile. “Stiamo recuperando una Regione – ha detto Musumeci – che versava in uno stato pietoso. L’obiettivo della mia candidatura è quello di segnare una rottura con il passato. Sto cercando di ricostruire con fatica”.

“Io mi oppongo – ha concluso il presidente – alla Sicilia dell’assistenzialismo, della rassegnazione, della mancanza di progettualità, ma ritengo che la politica, quella sana, debba dare speranza e gettare le basi per andare a costruire quello che nel passato è stato totalmente distrutto. Dobbiamo unire le forze virtuose per dare un futuro a questa terra, che è stata per troppe volte bistrattata e ignorata”.