LO SPACCIATORE DI IDEE. ARRIVEDERCI RAGAZZI

Servizio di Carmelo Bucolo (un Siciliano vero al Nord)

L’anno scolastico è giunto al termine. Le lezioni sono finite e i ragazzi sono andati via. Un altro anno si è concluso. I corridoi sono deserti e nelle aule ormai vuote si ode un silenzio irreale. Il tempo scorre a ricordarci che ogni cosa finisce per poi ricominciare. Tutto torna e si dipana attorno a quel luogo, mistico e spirituale al tempo stesso. L’aula scolastica.

LEZIONI DI VITA

L’aula è il posto dove tutto è ancora possibile,
nello spazio dove lo spirito vaga senza forma,
nel tempo dell’adolescenza inquieta e trasognante,
accanto alla ferita primaria che più tardi per tanti si farà cicatrice.
In aula si respira la vita quando è ancora sgomento,
amore, illusione, abbandono, pena, fremito.
I ragazzi, come la terra, il fuoco, l’acqua e l’aria,
sono elementi primordiali che palpitano allo stato puro,
non ancora addomesticati dalle conversazioni
e dal buon senso che spegne e inquadra.
L’aula non è un bunker triste
dove difendersi dagli attacchi impetuosi del mondo.
E’ il luogo dove la vita è senza infingimenti,
senza alibi, pura, terribile, ignota,
incapace di raffreddare gli animi
e capace di seminare dubbi.
Il cerchio del compasso si allarga fino all’orizzonte,
si sfuma, si perde oltre le montagne e le città,
ma la punta feroce è piantata tra la cattedra e i banchi di quello stanzone. E’ lì che tutto ha origine.
E’ lì che tutto prende forza e senso.
E’ lì che ha inizio la vita.