Oggi Tamaricium vuole essere uno strumento di un paese civile e libero, che si impegna a fare
cultura, a partecipare allo scambio di idee, a cogliere le urgenze dell’attualità, a incontrare e
ascoltare i protagonisti della vita culturale italiana, a far crescere un pensiero critico e riflessivo.
Tamaricium vuole interessarsi di ciò che ci circonda e cambia insieme a noi: le persone, i fatti, le
idee, le cose. Anche della politica, perché c’è bisogno di impegno e partecipazione nella politica.
La politica senza cultura è condannata ad avere respiro corto: può vivere e crescere solo insieme
alla cultura.
Quindi: il nostro sarà un luogo di riflessione, di elaborazione, di confronto. Un’occasione di
impegno e di partecipazione. Un luogo senza steccati, senza connotazione partitica, con un
“minimo comune denominatore condiviso” dal punto di vista dei valori. Vogliamo la
democrazia culturale. Vogliamo far crescere un pensiero critico e riflessivo. Vogliamo che
riprenda il dibattito delle idee.
Quel che c’è da fare è chiaro, ci rivolgeremo soprattutto ai giovani. Con quali iniziative?
Convegni, seminari, tavole rotonde, presentazioni di libri, concorsi artistico-letterari, ma anche
manifestazioni sportive, artistiche, cinematografiche, teatrali e musicali e con un’attività
formativa: da fare con le scuole, nelle scuole, anche per dare loro un aiuto in un momento non
facile, da fare in collaborazione con tutti coloro che si occupano di educazione.
Noi dobbiamo, nel nostro piccolo, cercare di dare una mano. Il discorso dell’istruzione è tanto
importante perché la posta in gioco è “in che genere di mondo si troveranno a crescere i
nostri figli”
Sarà essenziale e doveroso lavorare in simbiosi con le numerose associazioni esistenti sul nostro
territorio, fare rete, stipulare convenzioni, non isolarci. Instaurare un rapporto con le istituzioni
e la politica: un rapporto chiaro e trasparente, di collaborazione nella distinzione e nella
reciproca autonomia. Del resto la sostanza ideale e culturale è contenuto della politica almeno
quanto i programmi di governo. Non basta, in politica, essere concreti, bisogna anche essere
“astratti”. La politica non è solo tecnica, razionalismo, deve vedere tutto il contorno, che è
culturale: idee, paure, tradizioni, speranze…
“La terza Furci” La terza Furci è un progetto, in collaborazione con le forze economico-sociali
e culturali del nostro Paese: Tamaricium, Pro Loco, Bonarema, Slow Food, Parrocchia S. Maria
del Rosario, A.P.E., sorto per la scomparsa delle attività tradizionali della pesca prima e
dell’agrumicoltura poi, per trovare un nuovo assetto economico, puntando sul Turismo. La
nostra associazione assieme alle altre, si sta adoperando perché a Furci e nel comprensorio, il
turismo, unico settore in grado di offrire concrete prospettive di sviluppo, diventi priorità
collettiva, per favorire la creazione delle condizioni per ideare, in sinergia con tutte le forze
politiche, sociali ed economiche, una vera politica del turismo, al momento carente, e forse è più
realistico dire: assente. Le nostre associazioni possono solo suggerire una visione, una
possibilità di sviluppo; possono proporsi come motore ideale di idee e di entusiasmi, spetta ai
responsabili politici ed economici realizzare le speranze della nostra gente.
Lunedì 7 agosto 2017 l’Amministrazione comunale di Furci, accogliendo con entusiasmo il
suggerimento fornito da Tamaricium, intitolerà il largo sul lungomare, dove c’è il bar-pizzeria Il
Moro, all’amato e stimato Sindaco di Roma, Luigi Petroselli, marito e affettuoso compagno
della nostra compaesana la Prof.ssa Aurelia Sergi. In due soli anni ha lasciato in eredità ai
romani e a tutti noi, una città nuova e orientata verso il futuro, sicuramente più umana e ricca
di rigenerato senso di comunità. Tutti gli riconoscono il merito di avere incarnato le istanze di
chi spera, soprattutto oggi, che la politica possa essere un’attività nobile e pulita. Se n’é andato
il 7 ottobre 1981.
A settembre di quest’anno lanceremo la seconda edizione del Premio Letterario visto il
successo ottenuto dalla prima.
L’avv. Michele Barbera, vincitore della sezione “Narrativa in… giallo” con il suo romanzo
inedito “La luna scomparsa” narra come a causa di un brutale omicidio il M.llo Massimo
Liberti, incaricato delle indagini, viene a Furci Siculo. Questo romanzo ha avuto e sta ricevendo
numerosi consensi e premi in tutta Italia. Il nostro paesino è ora certamente più conosciuto. Ho
proposto all’autore di considerare il M.llo Liberti un furcese, ‘avendo egli acquistato un
appartamentino sul Lungomare di Furci’ , una battuta scherzosa pronunciata in occasione della
presentazione del libro alla Feltrinelli di Messina, avvenuta circa un mese fa, per invitarlo a
prendere in considerazione, nei suoi prossimi romanzi, questa nuova situazione. Un pò come
Montalbano legato a Vigata e così Liberti legato a Furci. Se ciò avvenisse si metterebbe in moto
una macchina di propaganda che farebbe conoscere il nostro paese a tutti gli italiani con
ricadute inimmaginabili economiche e di incremento turistico anche per il nostro comprensorio.
Il concorso sarà aperto a tutti, ma in particolare modo alla scuola, dalle superiori all’università.
Rispetto al precedente, ci sarà una sezione in più denominata “Praeteritorum Vestigia” con la
quale si intende promuovere la ricerca che focalizzi elementi di carattere storico-documentario,
archeologico, artistico e letterario di ambito siciliano, e non solo, e in particolare di quelli molto
ricchi, ma ancora solo in parte conosciuti, del comprensorio ionico-messinese.
La premiazione pensiamo possa avvenire ad agosto 2018.
Il Presidente
Paolo de Sanctis
Furci Siculo, 15 giugno 2017 – Aula consiliare Comune di Furci Siculo.
