LO SPACCIATORE DI IDEE. LA SICILIA E’ ANCHE QUESTA

di Carmelo Bucolo ( un Siciliano al Nord )

Una delle peculiari caratteristiche dell’Italia è la straordinaria ricchezza dei dialetti che ha sempre esercitato sul viaggiatore straniero un grande fascino. E in questo la Sicilia è una miniera di parole, frasi, forme, detti e dialetti. Allora immaginate per un attimo di trovarvi nei panni di quel viaggiatore che per uno strano scherzo del destino, si trovi catapultato da una macchina del tempo a girovagare lungo la riviera jonica messinese. Si fermerà a parlare con le persone del luogo, ad ascoltare i loro discorsi, a domandare degli antichi nomi dei luoghi e delle cose, a farsi raccontare storie tramandate di generazione. Lungo il suo percorso si imbatterà sicuramente nelle seguenti frasi:

CHI NICCHI NACCHI ( cosa centra )

NON CI CRIDU MANCU SEBBERU ( non ci credo nemmeno se è vero))

SCUADDA E MANCIA ( scalda e mangia )

CU SI VADDAU SI SABBAU ( chi è stato vigile si è salvato )

IE ZZUCHITI ( e insisti )

IE CI BATTI A COPPI ( e ancora insisti )

UN DULURI CHI MI CAMULIA ( un dolore che mi infastidisce)

DI UNNI PRUSCINNI ( da dove proviene )

A CCU APPARTENI ( a chi appartiene )

SI NA CAMURRIA ( sei una rottura))

I SCATTRI MORUNU AMMANU DI BABBI ( gli scaltri muoiono per mano degli stupidi )

LASSA DINARI A CUNTARI ( lascia tutto e sbrigati )

NON AVIRI PRESCIA ( non avere premura)

CI VOLI U STOMICU I FERRU ( occore avere la capacità di incassare )

A PETI AVANTI ( morto )

CURNUTU IE BASTUNIATU ( cornuto e preso a bastonate – al danno si aggiunge la beffa)

PIRITOLLA ( ragazza molto vivace )

UN CULU COMU NA CRIATA I CASA ( un culo come quello della signora delle pulizie )

PETI I CANNELLA ( uomo ridicolo )

RICOGGHI I BARATTELLI ( raccogli i bagagli )

MA RRICRIAI ( ho mangiato con gusto )

MI SCIALAI ( mi sono divertito )

CU NON PARRAU FU VURICATU VIVU ( chi non parlò fu seppellito vivo)

FACCINPIGNA ( faccia da culo )

CARAVIGGHIANO ( venditore che pratica prezzi alti )