La rete delle illusioni: delitti, bugie e internet – Il documentario più interessante di Netflix

Elicotteri, forze speciali, agenti armati: un ignaro giovane si ritrova al centro di un’operazione ad alto impatto della polizia, alza le mani inerme e attende gli eventi. Lui non lo sa, ma dietro questo episodio surreale c’è un crudele scherzo messo in atto da un ragazzino che, rimanendo nell’ombra, mette a repentaglio le vite altrui con lo Swatting, una pratica che consiste nel denunciare alla polizia gente innocente, con esiti assolutamente imprevisti, talvolta tragici.

Esordisce con un episodio dedicato a questo fenomeno “La rete delle illusioni: delitti, bugie e internet”, il nuovo documentario a puntate appena approdato sulla piattaforma di Netflix.

 

Realizzato da Brian Knappenberger in collaborazione con Luminant media con il titolo originale di “Web of make believe: Death, lies and Internet”, questo documentario in sei episodi raccoglie una serie di storie che accendono i riflettori su temi come le frodi, il razzismo, il terrorismo, tutti collegati da denominatore comune: Internet. A fare da catalizzatore a tutte le vicende raccolte nel corso degli anni e raccontate puntata dopo puntata, infatti, è il potere della Rete di propagare istantaneamente qualsiasi tipo di misfatto.

 

Avvincente e attuale, questa nuova produzione punta a illuminare le zone d’ombra del rapporto tra società e tecnologia, stimolando interrogativi e facendo emergere quelle sacche di illegalità che spesso si nascondono tra le pieghe della Rete. Osserviamo da vicino i temi principali de “La rete delle illusioni”.

 

Ciò che inizia dalla rete può avverarsi troppo in fretta

 

Tessuto connettivo e brodo primordiale delle moderne interazioni, la Rete non smette di mostrarci il suo doppio volto: di sicuro accelera e favorisce scambi e transazioni sfruttando il grande potenziale della dimensione digitale e rendendo possibile lo svolgimento di tante attività come comunicazioni, acquisti e intrattenimento. Lo stesso accade, però, anche per tutto ciò che afferisce alla sfera dell’illecito, dimensione che il World Wide Web alimenta e moltiplica negli spazi interstiziali della Rete. Fake news, truffe, minacce: tutto su Internet gira a doppia velocità, creando trappole spesso invisibili anche a un occhio esperto. Il documentario prende per mano lo spettatore e lo accompagna proprio lì dove normalmente è più facile inciampare, tenendo fede a quella funzione informativa che è parte del suo DNA.

Episodio dopo episodio, la serie di Knappenberger scoperchia il vaso di Pandora lasciando venir fuori tutta la gamma di illusioni e bugie che il Web alimenta e muove sotto traccia: ci sono le donne vittime di ricatti virtuali a sfondo sessuale, c’è la ragazza diventata portavoce dei discorsi d’odio firmati dai suprematisti bianchi, accanto alle loro storie c’è quella del giovane videogamer che richiede l’intervento delle Teste di cuoio denunciando gente innocente che si trova catapultata in situazioni ad alto rischio.

Adrenalina e immedesimazione sono gli elementi chiave che guidano il pubblico al cuore delle storie raccontate per poi lanciare un messaggio: siamo tutti potenziali vittime di una dimensione che può trarre in inganno. Truffe e furti sono sempre in agguato, questo il documentario lo evidenzia bene, e lo fa per mettere in guardia i frequentatori della Rete, soprattutto i più giovani, affinché adottino comportamenti responsabili, soprattutto sul fronte del gaming. Quando si sceglie di iniziare una partita al casinò online, ad esempio, è sempre importante affidarsi a siti online sicuri e affidabili, già affermati nel settore, piuttosto che scegliere piattaforme nuove e ancora poco conosciute.

La nuova serie, dunque, consolida la vocazione informativa di Netflix che vanta numerosi prodotti documentaristici costruiti con la formula dell’inchiesta giornalistica, un genere da sempre apprezzato proprio grazie alla capacità di offrire uno sguardo lucido e attento sulla realtà, ma declinato secondo soluzioni estetiche pensate per uno spettatore abituato alla fiction.

 

Il documentario: una formula intramontabile per il pubblico contemporaneo

 

La velocità della Rete, che agevola il reperimento delle notizie, la disponibilità di tecnologie sempre più performanti e una crescente esigenza di diffondere informazioni vere ed esaustive hanno fatto del documentario un prodotto nuovo, più vicino alle esigenze di un fruitore attento e preparato. Se i canali informativi delle testate giornalistiche su web e tv offrono contenuti aggiornati in tempo reale, il ruolo del documentario resta posizionato sul fronte dell’approfondimento, ma in più integra l’elemento “velocità” che lo rende spendibile su tutti i contenuti di scottante attualità. Una resa estetica estremamente curata, abbinata a temi di grande interesse pubblico diventano così i punti di forza di un prodotto che nel tempo si è evoluto cambiando pelle e piattaforma: dai canali specializzati è passato ai palinsesti di prima serata delle reti generaliste per poi approdare alle piattaforme digitali che offrono prodotti di qualità sempre aggiornati. Politica internazionale, economia digitale, viaggi: gli amanti del documentario possono scegliere tra una gamma di argomenti sempre più ampia, Netflix ad esempio, in questo momento accende i riflettori su temi come la guerra in Ucraina, l’universo delle criptovalute o la medicina e lo fa con titoli come “Winter on fire: Ukraine’s Fight for Freedom, “Trust no one: the hunt for the Crypto King” o “Human: il mondo dentro di noi”. L’obiettivo è quello di diversificare l’offerta, andando incontro alle esigenze di un pubblico sempre più variegato dal punto di vista dei gusti, fortemente digitalizzato e anagraficamente giovane.

 

Tra fiction e informazione

 

Prodotti come “La rete delle illusioni” sono la dimostrazione di come anche grazie alla spinta delle piattaforme digitali di contenuti, il documentario viaggi verso una dimensione ibrida che all’obiettivo informativo e didattico associa l’esigenza di usare formule espressive sempre più veloci, accattivanti ed esteticamente vicine alla fiction: il risultato è un format nuovo, moderno, accattivante e, nel contempo, intramontabile.