Dopo una stagione teatrale ricca di successi, prima della pausa estiva (che tuttavia non vi lascerà orfani di spettacolo) un fuori cartellone diretto da Maria Rita Leotta.
La commedia in tre atti di Antonino Russo Giusti con la regia di Maria Rita Leotta è il perfetto coronamento di un anno di teatro e di successi. Teatro professionisti e Teatro amatori hanno corso la stagione 2024/2025 su un binario parallelo portando a casa applausi, risate, emozioni e momenti di riflessione. La direttrice artistica, Maria Rita Leotta, con questo spettacolo fuori stagione vuole, prima di tutto, fare un regalo al suo pubblico che sempre le rinnova la fiducia ma non solo. Ho voluto riprendere questo lavoro meno rappresentato di Russo Giusti perché ha diverse componenti: la componente del teatro tradizionale, anche popolare siciliano, è uno spettacolo divertente ma nello stesso tempo affronta temi importanti anche attualissimi come le conseguenze della guerra, che non sono solo quelle sul campo ma pure fuori dal campo, come la disgregazione della famiglia (pare che lautore si sia ispirato ad una vicenda realmente accaduta). dichiara Maria Rita Leotta – Lo sgretolarsi della famiglia porta anche altre conseguenze e temi quali: lincomunicabilità, la rottura degli equilibri provocata dallassenza di comunicazione, la crisi e lassenza di valori. Tutto questo è raccontato in una chiave volutamente paradossale non solo per far ridere e basta ma perché il paradosso è lesasperazione della realtà, così come tutto diventa esagerato quando due persone rompono un rapporto. Ci sono delle dinamiche che si riscontrano anche ai nostri giorni, quindi, benché la commedia sia ambientata nel 1936, risulta di grande modernità.
I due fili conduttori sono la guerra e lincomunicabilità di coppia, temi quanto mai attuali. E una commedia che mi diverte tantissimo fare, anche sulla scena e cui ho apportato qualche rivisitazione del copione ma senza stravolgerlo, è più corretto dire che lho ricucito.
La spinta principale alla messa in scena di questa commedia, che seppur divertente è molto complessa, è stato laffetto del pubblico dal quale mi son arrivate continue richieste e che davvero ci teneva che portassi in scena un mio lavoro.
Voglio evidenziare, e so che gli altri attori non me ne vorranno, la partecipazione straordinaria di Francesca Le Mura Carbonaro.
E infine ma non ultima, per me è molto importante la dedica dello spettacolo che ho scelto di fare ad Egidio Vecchio, una presenza che sento viva fra le mura e sul palco del Macherione. conclude la regista.
Trama e note di regia
Nellina (Maria Rita Leotta) e Arcangelo Pipistrello (Giuseppe Cultrera), dopo molti anni di matrimonio, vivono una fortissima crisi coniugale, causata dal rancore di Nellina nei confronti del marito per non aver impedito al figlio Lucio (Orazio Sciuto), di arruolarsi nel Corpo di Truppe militari Volontarie Italiane e andare a combattere sul fronte spagnolo durante la guerra civile (1936-39), sotto la dittatura di Francisco Franco.
Nellina e Arcangelo, durante lassenza del figlio, vivono segretamente da separati in casa ed alzano una muraglia fatta di mobili, panni, e oggetti casalinghi vari, allo scopo di delimitare il confine tra i loro rispettivi territori dappartenenza.
I coniugi Pipistrello passano le loro giornate fra battibecchi continui, su ogni banalità, a contendersi tutto: dalla cameriera, Nzula (Francesca Le Mura Carbonaro), al gallo che si giocano a testa o croce generando situazioni di indubbia comicità.
La situazione degenera nel momento in cui, il figlio, inaspettatamente, arriva in licenza premio e si presenta a casa dei genitori con una moglie al seguito: Lorida (Silvana Cultrera), una ragazza spagnola, di origini italiane.
A questo punto, spinti dalla accorata richiesta del figlio di dare alla ragazza lidea della famiglia perfetta, Arcangelo e Nellina, sono costretti a recitare la parte dei due genitori uniti e ancora innamorati per amore del figlio (che ovviamente si contendono!), e visti i rancori che invece regnano tra i due, si verranno a creare circostanze tanto paradossali quanto grottesche, irresistibilmente esilaranti, che coinvolgeranno un usciere (Alfio Monaco), Chiarina (Annalisa Di Gregorio), la proprietaria di un albergo (Ninfa Cutuli) e un’inglese (Sebastiano Tropea).
Avrà un ruolo importantissimo il compare Battista (Silvestro Cantagallo) da sempre frequentatore di casa Pipistrello nella vicenda che non mancherà di risvolti e colpi di scena.
Un lavoro appassionante e appassionato che assicura tantissime risate dallinizio alla fine ma che non sacrifica temi importanti come: il diverso modo di concepire la genitorialità, lo sgretolarsi dellistituzione famiglia come una tra le conseguenze comportate dalladesione ad una guerra. E quale altro argomento più attuale?. Insomma, una commedia tradizionale che allinea spessore e divertimento con, al tempo stesso, la promessa di momenti esilaranti che faranno trascorrere al pubblico qualche oretta tra divertimento e riflessione.
E possibile acquistare il biglietto con la Carta del Docente e la Carta Cultura. Disponibile anche il servizio navetta.
Vi aspettiamo a Teatrodove tutto è finto ma niente è falso.
Redazionale