QUALE FUTURO PER IL CASTELLO DI SCHISÒ

Il Parco archeologico di Naxos-Taormina ha partecipato alla VII edizione di “Salvalarte Naxos: lezioni di paesaggio” organizzata dal Circolo di Legambiente Taormina Alcantara

Una riflessione sul passato ma soprattutto sulle opportunità future di questo monumento ancora nelle mani dei privati. Il direttore Vera Greco: «Andremo avanti nella nostra battaglia per l’acquisizione pubblica del castello, elemento centrale per la crescita culturale ed economica del nostro territorio»

«Il Castello di Schisò è un elemento inscindibile del Parco Archeologico di Naxos Taormina – ha esordito il direttore Vera Greco – ed è per questo che andremo avanti nella nostra battaglia per l’acquisizione pubblica del monumento che rappresenta un’opportunità di crescita culturale ed economica non solo per il Parco ma per l’intero comprensorio». Il Parco Archeologico di Naxos-Taormina ha ospitato l’appuntamento conclusivo dell’annuale campagna di eventi e sponsorizzazioni di Legambiente Salvalarte Naxos Taormina Alcantara dedicato a “Il Castello di Schisò. Un eccezionale mosaico di archeologia, storia, natura e turismo in un monumento abbandonato”.

Dopo i saluti istituzionali del direttore del Parco Archeologico di Naxos Taormina, Vera Greco, della presiedente del Circolo di Legambiente Taormina Alcantara, Annamaria Nössing, dalla responsabile Salvalarte Naxos Taormina Alcantara, Caterina Valentino, la parola è passata al presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, che ha evidenziato le azioni da mettere in campo per la difesa e la valorizzazione del paesaggio storico formatosi intorno alla baia di Naxos-Taormina e al Castello di Schisò. «L’acquisto da parte della Regione del monumento, insieme al potenziamento del Parco – ha affermato Zanna – farebbe fare un enorme salto di qualità alla cultura, alla storia, al turismo di tutto il comprensorio».

La prima parte del convegno è stata dedicata, con l’intervento dell’archeologo Francesco Muscolino, alle vicende storiche del Castello e del territorio che lo circonda: dal tempo in cui apparteneva alla famiglia dei De Spuches, marchesi di Schisò, a quando venne trasformato in residenza gentilizia. La parola è poi passata professoressa di Botanica dell’Università di Catania, Daniela Romano, che ci ha tracciato la storia del “jardinu” di agrumi siciliano. La seconda parte è stata dedicata al ruolo cruciale che il Castello di Schisò dovrebbe ricoprire per la crescita culturale ed economica del territorio. L’arch. Vera Greco ha relazionato sull’importanza del Castello all’interno del circuito dei siti gestiti dal Parco Archeologico di Naxos Taormina: «Il Castello di Schisò è il nodo di passaggio fra le varie epoche – ha evidenziato il direttore Vera Greco – costituendo un elemento centrale del paesaggio e dell’identità di Naxos. L’acquisizione del monumento è fondamentale per il Parco perché permetterebbe di avere un vero museo in grado di accogliere i numerosi reperti, una sala conferenze, delle aule didattiche e dei laboratori. Oltre che depositi a norma, punti informativi, aree per i servizi connessi per l’utenza e spazi per il parcheggio. Ma l’acquisizione pubblica del Castello di Schisò rappresenta un’opportunità per rilanciare il turismo culturale a Naxos e nell’intero comprensorio».

Sono seguiti gli interventi del Commissario straordinario del Parco Archeologico di Naxos Taormina, Giuseppe Valentino, che ha ricordato le vicende legate all’istituzione del Parco Archeologico; e della giornalista de Il Giornale dell’architettura, Silvia Mazza, che ha raccontato i retroscena dell’asta giudiziaria e del recente tentativo di acquisizione pubblica del Castello. «Il Parco ha una storia travagliata durata oltre cinquant’anni – ha spiegato Valentino – Le campagne di scavo iniziarono nel 1953, ma l’istituzione con decreto assessoriale arrivò solo nel 2007.  Un bene che avrebbe dovuto far parte fin dall’inizio del Parco archeologico di Naxos Taormina è il Castello di Schisò, elemento essenziale dal punto di vista storico ed identitario di Naxos, ma anche strategico per la sua collocazione alle spalle del porto antico ed accanto all’arsenale navale». Infine, l’onorevole Carmelo Briguglio, intervenuto in rappresentanza del neo assessore regionale ai Beni Culturali Sebastiano Tusa, ha manifestato la volontà della Regione di procedere all’acquisto del Castello di Schisò. «Mi faccio portavoce dell’assessore Tusa – ha detto Briguglio – che assicura che in tempi brevi il Castello di Schisò verrà acquisito dalla Regione siciliana».

Giardini Naxos, 13/05/2018

Ufficio stampa