Presentazione di “Ghiotta sturiusa di cuntu di mari di ventu” di Santi Moschella

Domenica 3 febbraio 2019 alle ore 17,30 presso il palazzo della cultura Villa Crisafulli Ragno in S.Teresa di Riva si svolgerà la presentazione del IV libro di Santi Moschella . Saranno presenti l’assessore alla cultura Annalisa Miano l’autore e l’editore Armando Siciliano.
Il libro, intitolato “Ghiotta sturiusa di cuntu di mari di ventu” si struttura attraverso 80 poesie sullo schema degli haiku giapponesi. Queste diciassette sillabe contengono emozioni sentimenti persino sentenze. Le poesie sono accompagnate da settanta schede. In tal modo ciascun lettore può rinnovare il ricordo di un classico di una lettura od anche di un personaggio locale. Alla dedica dell’autore a suo padre (“canturi / di favuli veri /stori’ d’amuri) seguono cinque capitoli: Tra li nostri Cuntrati, Gnuranza (troppa), Tempu Pessu, Frevi d’amuri, Amicu sturiusu. L’evento di domenica si avvale delle collaborazionidi Cettina Sciacca, Maurizio Leo, Melina Patanè con interventi “fuori onda” di Giampaolo Nunzio, Carlo Mastroeni, Francesca Spadaro e Santo Trimarchi.

SCHEDE PER INTEGRAZIONE

NOTE BIOGRAFICHE
Santi Moschella nasce a S.Teresa di Riva (Messina) nel 1957. Conseguita la maturità presso il Liceo-Ginnasio “E. Trimarchi”, partecipa alla vita politica e sociale (Polisportiva Jonica, Centro Sportivo Italiano, “Città insieme”, Teleradio Empire, “Fantasia”, e “C’era una volta un borgo marino”). Avvocato, attualmente non esercita la professione, ma dirige l’ufficio di Segreteria della Commissione Tributaria Provinciale di Varese. In questa città svolge attività di volontariato con le parrocchie di Masnago e Casbeno. Ha pubblicato , con Armando Siciliano Editore, i romanzi storici Spesso ti dicono di non arrenderti (2012) e Mi chiamo Giuseppe, per gli amici Peppino (2014); per TraccePerLaMeta edizioni, Così è se mi piace (2016): in quest’ultimo libro i dialoghi sono rappresentati sotto forma di chat ed il testo intende difendere e promuovere il libro stampato.

Letture tratte da: “Tra li nostri cuntrati”
DISIATA ZITA
Disiata zita
O mari Ionio/naca di sta me vìta/disiata zita

(libera traduzione) Ionio mia culla/ lontana fidanzata/ desiderata
(dalla scheda)
Il mare mi manca più di ogni altra cosa: questo mare, racchiuso tra Calabria a nord-est e Capo S.Alessio a mezzogiorno, che si apre all’infinito verso la madre Grecia; questo mare che placido sollecita la siesta estiva gravida di filosofie non sopite.
Proverbi:
A faccia chi non è vista è disiddirata:il volto che non è visto è desiderato.
La luntananza ‘un abbannuna amuri, chiuttosto metti ‘na vampa ‘nto cori:
la lontananza non fa diminuire l’amore, piuttosto mette un fuoco nel cuore.

Domenico Modugno, artista poliedrico e cantautore; Nel blu dipinto di blu, canzone con cui ha vinto il Festival di Sanremo nel 1958, si è rivelata un successo planetario, tanto che Modugno fu soprannominato Mister Volare. Autore con Enrica Bonaccorti de: La lontananza.
La lontananza, sai, è come il vento: spegne i fuochi piccoli accende quelli grandi. Quasi a ribadire che la mancata frequentazione solleciti la fantasia e ci induca ad attribuire all’amato doti sovrannaturali; a volte, con conseguenti delusioni cocenti.

Diodoro Siculo storico del I secolo a. C. racconta della risposta data dall’Oracolo di Delfi a Miskellos. Ogni ecista fondatore delle città della Magna Grecia, prima di intraprendere il viaggio per mare, si recava a Delfi per chiedere consiglio.

Miskèllos.L’oracolosi espresse così: Miskellos dal dorso corto(in famiglia molti sono afflitti dalla cifosi) per evitare ulteriori guai fonda Crotone e non fondare Sibari. Miskellos per non sbagliare dirottò alcuni esponenti della sua gens su Naxos. E dall’ottavo secolo avanti Cristo si sono sparpagliati per tutto il mondo conosciuto.

Mar Ionio: è la mia cullae da lontano alimenta il desiderio di tornare per far riposare lo sguardo sulla calma piatta delle giornate tiepide e dell’acqua gelata; meglio stare sulla spiaggia immobili come i gatti che giocando a socchiudere gli occhi ipnotizzano il mondo circostante infondendo quel saper vivere che è stato cacciato da chi s’illude di battere il tempo correndo senza tregua. Fino a quando il giorno si alzerà altrove mostrando, forse troppo tardi, un tempo alla rovescia.

Ventu di luntanu
Scuta stu ventu/ti parra di luntanu/stancu cristianu

(libera traduzione)
Ascolta il vento/ ti parla da lontano/spettro d’umano

Periodicamente la nostalgia viene a farmi visita, poi va da chi ha lasciato la sua terra per necessità; lo stesso destino non risparmia neanche coloro che siano emigrati per scelta di vita. Cu’ nesci rinesci: chi esce riesce; chi non rimane fermo e emigra taglia traguardi importanti; le sue imprese riescono.

Sembrerebbe (Cu’ nesci rinesci)da annoverare tra i proverbi con morale propiziatrice. In effetti, quando sono in gioco la fortuna l’alea l’azzardo si ricordano più gli esiti positivi che i tentativi andati a vuoto. D’altra parte, a volte risulta necessario e utile un bagaglio di nozioni per affrontare la quotidianità.

Si chiudi ‘na porta si apri un purticatu; Ogni ‘mpedimentu è giuvamentu:
Si chiude una porta si apre un portone, ogni impedimento è giovamento. Siamo alla sagra delle consolazioni. Dei modi di dire che aiutano chi nei momenti difficili è chiamato per obbligo familiare o dovere sociale a risollevare il morale del perdente del fallito di chi è stato bocciato ad un esame o addirittura di chi è stato lasciato dal fidanzato o dalla promessa sposa. I cinesi equiparano la difficoltà all’opportunità. Ma il protagonista della debàcle pensa allatte versatoe non al futuro roseo sentendosi l’attuale sconfitto e non l’improbabile eventuale vincitore.

Vento profondo m’ha cercato: verso conclusivo diVento a Tindari di Salvatore Quasimodo, ne parlerò ancora. Ricordo come Quasimodo fosse di casa a Roccalumera, cittadina dello Jonio messinese, in cui tornò per portare al padre il premio Nobel per la letteratura ricevuto a Stoccolma.

A S.Tiresa
Sempri ti pensu / bedda longa carusa /e ginirusa

Sempre ti penso, fanciulla generosa, alta e radiosa
I paesi lungo la costa della Riviera Jonica sono di formazione relativamente recente.
Santa Teresa di Riva:carusa, ragazzina perchè costituita in Comune solo nel 1853.Longa, lungaè il paese più popoloso della cintura, ma si sviluppa in lunghezza parallelamente alla costa.

Composizione: Le varie gentes provenienti dai diversi paesini dell’entroterra si sono distribuite sul territorio quasi andando a riprodurne la dislocazione originaria. Forse anche per questo, in passato, è stata ritenuta cartina da tornasole per la politica nazionale.

Fa’ beni e scordatillu, Fa’ mali e pensici:Fai bene e scordalo, fai male e pensaci: la spontaneità del gesto non pretende nulla in cambio.

Giovanni Verga, scrittore drammaturgo siciliano, è considerato, non a torto, il massimo esponente del verismo. Tra le sue opere I Malavoglia, uno dei romanzi de Il Ciclo dei Vinti.
La Longa: è la nuora di patron ‘Ntoni personaggio protagonista dei Malavoglia. La tragedia nella tragedia che la coinvolge rappresenta la punta estrema del pessimismo.

Quale futuro?Dobbiamo essere indotti ad un pessimismo irreversibile dettato dalle debolezze economiche di fondo a fronte della pur decantata bellezza e della ricca storia locale? Dobbiamo essere indotti ad un pessimismo irreversibile dettato dalle divisioni anche genetiche? Forse la varietà dei gruppi che compongono il Paese potrebbe costituire la ricchezza per un progetto comprensoriale di cui si parla spesso senza effettive azioni conseguenti.
Mi chiamo Giuseppe per gli amici Peppino (Armando Siciliano, 2014): Il testamento spirituale del protagonista di questo romanzo è volto ad affermare che tra pessimismo della ragione e ottimismo della volontà si colloca il realismo dell’intelligenza che è la vera speranza.
Ginirusa: generosa. la forza di S. Teresa è la generosità. Posso testimoniare che io abbia ricevuto molto di più di quanto possa aver dato.