Intervista esclusiva del ministro Manfredi al Quotidiano di Sicilia: “Merito e competenze per crescere, anche nella Pa”

“L’Università italiana è un’eccellenza concentrata non soltanto in poche sedi ma molto diffusa. Questo consente ai ragazzi, in qualsiasi zona del Paese seguano i loro percorsi formativi, di avere una formazione di un certo peso. In un Paese che è fatto di grandi divari, è una delle cose più equilibrate. Un fattore di riequilibrio tra il Nord e il Sud, davvero molto importante”. Lo dice il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, nel Forum realizzato con il direttore del Quotidiano di Sicilia, Carlo Alberto Tregua, oggi in edicola e sul QdS.it.

Il problema è che troppo spesso le eccellenze italiane non trovano spazio nel nostro Paese ma, al contrario, fuggono all’estero dove vengono pienamente riconosciute. “Se l’Italia vuole ripartire nel modo giusto –spiega Manfredi al QdS – lo deve fare valorizzando il lavoro intellettuale. I giovani devono essere pagati meglio, avere delle posizioni di maggiore responsabilità, perché possono dare un contributo migliore alla crescita”.
Un processo, quello della valorizzazione dei giovani, che coinvolge non soltanto il mondo della formazione, ma anche quello delle aziende piccole e medie. Un tessuto fatto di cinque milioni di realtà che sorregge l’economia, ma che può ancora migliorarsi. “Sono una grande potenzialità dell’Italia – conferma Manfredi – ma se riuscissero a crescere in competenze questo le aiuterebbe molto. Oggi, per esempio, le piccole imprese già esportatrici sono quelle che hanno resistito meglio alla crisi, ma se uno vuole essere un esportatore deve avere una qualità dei dipendenti alta. Bisogna cercare di fare in modo che la leva delle competenze faccia crescere il livello del sistema imprenditoriale. Questo vale anche per la Pubblica amministrazione”.