Conosciamo luoghi lontani, ma spesso ignoriamo quelli vicini. Farli conoscere: questa la mission di Tamaricium.

Prima tappa: Grammichele.
La città, ricostruita sul Piano degli Asfodeli da Carlo Maria Carafa dopo il terremoto del 1693 e dopo aver abbandonato il sito distrutto di Occhiolà, presenta una pianta a sei esagoni concentrici, di dimensioni crescenti secondo ben precisi criteri matematici.
L’esagono centrale più piccolo è costituito dalla piazza intitolata al mecenate principe fondatore della città, su cui sorgono la cattedrale, il palazzo municipale ed altri notevoli immobili d’epoca.
Al centro, in sostituzione dell’originaria croce segnatempo, sorge ora una nuova ed originale meridiana realizzata in bronzo.
All’esterno di ciascuno dei lati dell’esagono maggiore, sorgono dei borghi rettangolari con i lati in proporzione aurea.

Di grande interesse alcuni pezzi conservati al Museo civico.
In particolare, l’eros fanciullo, scultura di tarda età ellenistica ed uncalcofono (apulaiansistrum) o xilofono, strumento musicale, ritrovato in uno dei tre pithoi contenenti i resti di deposizioni femminili, usato dalle donne proprio dell’area sud del mediterraneo (XI-IX a. C.). Donne dedite, quindi, all’arte della musica e della matematica.
Pitagora proprio a Crotone (VI sec a.C.), in una scuola in cui erano ammesse anche le donne, ebbe l’intuizione, si dice sentendo battere i martelli sulle incudini nelle officine dei fabbri, dell’armonia dei suoni e inventò le note.
E se fossero state le donne, che picchiettavano con le dita il loro calcofono appeso al collo, ad ispirarlo?
Un grazie affettuoso ai soci di Sicilia Antica, che ci hanno accompagnato in questo percorso.

Nel pomeriggio visita a Caltagirone, che, come ha scritto una socia, potresti vedere tante volte, ma sempre ti serba qualche sorpresa.
Come il Palazzo della Magnolia dalla ricca facciata floreale in terracotta(che malauguratamente si sta sgretolando), il centotreesimo scalino della scalinata di Santa Maria del monte dedicato alla Madonna e il bummulu malandrino, che ha stupito anche me che conoscevo il bummulu,ma non questa sua divertente variante.

Redazionale