Arenadell’Etna-Adrano(CT).Primo appuntamento con l’attore e cabarettista Giuseppe Castiglia in scena con“San Giovanni Decollato”

Venerdì 8 luglio prende il via la prima edizione dell’ADRANO SUMMER FESTIVAL(prodottodall’associazioneFandangoEntertainment),che si svolgerà fino al 11 settembre 2022all’interno dell’Arena dell’Etna di Adrano (CT): un cartellonericcodieventi,tramusica,teatro, opera, appuntamenti nazionali e internazionali, le uniche date in Sicilia per BOB SINCLAR(21 luglio)e STEVE AOKI (21 agosto) e tanti altri ospiti come Elettra Lamborghini, Aka 7even, Gigi Finizio, e per il teatroAle e Franz, Giorgio Pasotti, I Sansoni, Anna Foglietta, Pippo Pattavina,Enrico Guarnieri, Giuseppe Castiglia e Nadia De Luca.

Il primo appuntamento in programma è con l’attore e cabarettista Giuseppe Castigliain scena con  “San Giovanni Decollato” di Nino Martoglio(ore 21.00 –Arena dell’Etna – Adrano – CT–Posto unico numerato euro 10,00. I biglietti e abbonamenti sono disponibili sui circuitiCtbox, Ticketone e LiveTicket)per la regia di Antonello Capodici con la partecipazione di Carmela Buffa Calleo e con Elisa Franco, Turi Giordano, Maria Chiara Pappalardo, Alberto Abbadessa, Giovanni Fontanarosa, Giovanni Maugeri, Rebecca Testai.

 

Uno spettacolo, prodotto dall’Associazione Progetto Teatrando, che racconta la Catania di Giuseppe Castiglia, di “come” la raccontaGiuseppe Castiglia, spiega il regista: “Ahiai, Mastru Austinu Miciaciu … c’haiu a ‘ fari, ccu vui ?!” Due volte film. Migliaia di repliche. Centinaia di protagonisti: bravi, bravissimi, immensi, storici, leggendari. Musco e Totò. Più di un secolo di repliche dal 1907 a oggi. Vezzi, manierismi, tradizioni. Ma anche vizi, derive amatoriali, scorciatoie e cagnerìe. Per me anche Catania. “Soprattutto”, Catania. Dei “curtigghi” e delle trasformazioni. Una trilogia che rende, questa città, una specie di avamposto “brechtiano”: San Giovanni Decollato, L’Altalena, U’ Contra. Catania di carne e di corpi; di abbracci non rimandabili, qui, al nuovo Musco risorto. Con gli attori. E “fra” di loro. E con il pubblico. Reale e metaforico. Tanto piccola è la sala e tanto grande il mondo: due assi e due teli male inchiodati, fra le calli di una Civita vitalissima e rugginosa. Il ciabattino “camurriusu”, la moglie “zaurda”, la figlia “caiorda”, lo studente “bardascia, ma ca non s’abbarrùa”. Un Universo. La gabbia del fringuello, la poesia del Novecento. Catania in Italia e nella Storia. Catania della farsa, col cerone in bella vista e le ribaltine: povera di panche semplici, una sera di inizio secolo. Catania di lampioni che si accendono “a mano”; di speranza e di fame, di affabulatori fantastici, in volo notturno, per far ridere. Liscìa. Ed un sentimento, che chi non conosce questa città difficilmente comprende. Catania di Giuseppe Castiglia. Di “come”, la racconta, Giuseppe Castiglia: un gigante. In tutti i sensi. Che incontri ad ogni incrocio, ed a ogni vetrina. Al banco di un caffè, con la “cartocciata” ancora calda. Appoggiato al chiosco che svampa di sciroppi multicolore. A colpi di “‘mbare”. Catania, degli artisti fraintesi: “oh, u’ sapi ca lei mi fa spaccari de’ risati!”. Catania della malinconia. Indicibile